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A partire dal 30 giugno 2012 le aziende produttrici di pannelli fotovoltaici dovranno aderire a un sistema o consorzio che garantisca il riciclo dei moduli fotovoltaici. Lo ha stabilito l’Unione Europea attraverso la revisione della direttiva sui RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), categoria nella quale sono stati inseriti anche i pannelli fotovoltaici.

Viene garantito in questo modo un ciclo di vita completamente ecologico per i pannelli fotovoltaici, che hanno una durata che va dai 20 ai 25 anni. Energia pulita e riciclo, quindi, con garanzia per i clienti che sapranno già all’atto dell’acquisto che fine faranno i propri pannelli una volta arrivati a fine ciclo.

Quella dell’Unione Europea è anche una spinta alla
creazione di una filiera completa che va dalla produzione, all’istallazione, fino ad arrivare allo smaltimento. Una buona notizia per l’ambiente, considerando che dai pannelli fotovoltaici si possono ricavare, ad esempio, vetro, alluminio ma soprattutto indio, gallio, selenide, a rischio di esaurimento per la richiesta esponenziale.

In Italia, fra i consorzi strutturati per svolgere anche attività di raccolta, trattamento e riciclo di tutte le componenti degli impianti fotovoltaici, compresi i moduli, c’é ReMedia. Il Direttore Generale, Danilo Bonato al riguardo ha dichiarato: “In Italia, nel gennaio 2012, sono stati superati i 330.000 impianti in esercizio con una crescita in due anni in termini di numerosità degli impianti del 450%”.

Proprio questo andamento ha permesso al Belpaese di posizionarsi al primo posto nella graduatoria mondiale per potenza entrata in esercizio nel 2011, un motivo in più per cominciare a pensare ai trattamenti di fine vita dei pannelli fotovoltaici.