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Se il nostro paese desse vita ad una riqualificazione energetica degli edifici sia pubblici che privati, si potrebbero creare ben 30.000 nuovi posti di lavoro per i prossimi 10 anni, con investimenti pari a 17,5 miliardi di euro.

Questo è il dato che è emerso durante il Convegno “Contratti e bancabilità per l’efficienza energetica degli edifici”, organizzato a Firenze da Federcasa e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile con la collaborazione di Casa spa, nell’ambito di Energy Day.

Un circolo virtuoso che partirebbe se venisse applicata la nuova direttiva Ue sull’efficienza energetica, in corso di approvazione a Bruxelles.

«La direttiva prevede per l’edilizia un fatto nuovo, l’impegno vincolante per la proprietà edilizia delle amministrazioni centrali a provvedere, ogni anno, all’efficientamento energetico del 3% del loro patrimonio, valutato intorno ai 60 miliardi – spiega Paolo degli Espinosa, della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – Ogni anno, quindi, va riqualificato energeticamente un valore immobiliare di circa 2 miliardi di euro». Si tratta, sottolinea l’esperto, di un nuovo mercato che sta per aprirsi, e che dovrebbe anche fare da apripista per il patrimonio edilizio privato, circa 10 volte maggiore.

Ci sono però ancora delle difficoltà. La mancanza, ad oggi, di un insieme esperienze, tali da permettere una tranquilla replicabilità e la mancanza di strumentazioni di incentivo economico, finanziarie e bancarie in grado di superare, nel contesto italiano, le difficoltà collegate agli elevati tempi di ritorno degli investimenti (15 anni nel caso di enti pubblici).